Non avrei mai pensato un qualcosa di simile, un
assembramento di forze simili.
Quando sono arrivato, nel campo dei Gurka inglesi insieme alla
V armata, ho avuto la certezza che tante o poche le perdite che avremo, ci
riprenderemo il nostro mondo.
Loro sono solo ospiti non graditi.
Siamo alloggiati all’aeroporto di Fiumicino con le truppe di
mezzo mondo.
Ma chi aveva mai sentito dell’imbuto? Una cazzo di idea
geniale, si tratta di una struttura enorme in acciaio e di semplicissima
concezione, gli zombie entrano dentro attirati da un esca e la struttura metro
dopo metro si restringe. Fino a permettere il passaggio di uno zombie per volta,
lungo come un campo di calcio largo all’imbocco come due si stringe fino a
diventare lo spazio di una porticina.
Né più né meno di quanto fecero gli Spartani alle Termopili.
L’idea è venuta ad un macellaio che era stato aggredito
dentro un mattatoio da un gruppo di zombie allo scoppio dell’epidemia, così lo
inseguirono nello stabilimento fino a dove venivamo abbattute le bestie con un
colpo in testa, alla fine di un lungo corridoio.
Un genio cazzo.
Quel macellaio è quello scoppiato incazzoso, asociale di mio
fratello, quando nei primi giorni dell’epidemia me lo aveva detto, lo avevo
preso in giro, intanto lui aveva mandato la sua idea ad una staffetta al
comando difesa bellico zombie.
Come è piccolo il mondo.
Lo hanno preso sul serio e un domani la sua idea sarà nei
libri di scuola e magari porterà il suo nome “Imbuto Danilo”.
Stiamo liberando il mondo dagli zombie con l’idea di uno
psicopatico.
Geniale ma psicopatico.
Lo vedo che se la cammina in giro per l’aeroporto con la sua
ascia bipenne tutto orgoglioso, controlla i fabbri che saldano gli enormi pezzi
che da domani cominceranno a montare alle porte di Roma.
La prima zona prevista è dopo la galleria del cimitero di
Prima Porta, ovviamente saranno montati molti pezzi in meno per adattarlo alla
strada che non è poi così grande, ma è un ottimo primo punto di approccio, ci
basterà bloccare le rampe di accesso e la strada durante il montaggio e poi una
volta montato l’imbuto Danilo, liberemo le barriere.
Altro fattore importante è che con questo metodo se da una
parte si impiega molto più tempo, dall’altra si avrà quanto meno un’idea di
quanti zombie ci sgobberemo.
Ci sono delle persone predisposte al conteggio, appena fuori
l’imbuto.
L’unica nota dolente è che sempre per il montaggio il colpo
in testa dovrà essere il più preciso possibile, perché una volta colpito lo
zombie, questo dovrà poi cadere nel vuoto della strada circostante, proprio
sotto di noi.
Infatti tra i problemi dell’imbuto Danilo, c’è la massa di
corpi che si accalcheranno, in questo caso ne dovremo fare una montagna vera e
propria di almeno venti metri in altezza.
Un colpo in testa, e sotto un reparto di gurka (corpi
speciali nepalesi) li finirà con un altro colpo.
Almeno fino a quando la montagna di cadaveri non sarà troppo
alta.
Insomma avremo un bel da fare.
Continuano ad atterrare C130 e aerei da trasposto in genere,
con unità raccolte in giro ovunque, brasiliani, argentini, russi, giapponesi,
africani e truppe americani e canadesi, cazzo i canadesi, sono tantissimi, le
temperature rigide li hanno aiutati.
Molti portano con sé il manuale di sopravvivenza Zombie di
Max Brooks, e ancora il suo “attacchi documentati nella storia”.
Ovviamente la bibbia è World War Z.
Quando il figlio di Mel Brooks scriveva questi libri
qualcuno lo prendeva in giro.
Fatelo ora.
Cazzoni.